Stanca, felice, non soddisfatta del tutto, felice, svuotata, felice.
Ecco che cosa si prova dopo un week end come quello della mezza di Torino.
La Santander è una mezza davvero tosta: lo avevo constatato già l’anno scorso con il suo doppio giro per completare i 21 km della gara. Torino, tra l’altro la mia città, regala salite e discese a gogò.
Chi, come me, si allena a Milano, deve davvero preparla bene per riuscire a non trovarsi con le gambe completamente bloccate a solo metà della gara.
Quest’anno la novità di un percorso a giro unico mi ha regalato 1 ora e 39 minuti di emozioni: dopo essere partiti da Piazza San Carlo, passando poi davanti alla Gran Madre, abbiamo percorso in lungo e in largo il Parco del Valentino (le salite..) arrivando nella zona dove sono cresciuta (ragazzi grazie per la salita di Via Garessio!!…) e arrivando poi in Corso Unità d’Italia. Percorrere tutte queste strade senza macchine, ha fatto passare in secondo piano la pioggerellina che ci ha accompaganto per tutto il tempo.
Un’emozione dopo l’altra si sono mescolate alla fatica che le mie gambe hanno iniziato a sentire a metà gara: nonostante un 4’28” al 12 kilometro, pensavo che non ce l’avrei mai fatta a finire la gara… ma oggi non si poteva mollare, oggi ancora più del solito.
Sì perchè Amedeo, Carlo ed io oggi ci siamo presentati alla partenza con le prime magliette di Never Give up running: per me, che sono super scaramantica, pensare di cambiare un’abitudine e non fare bene la gara sarebbe stato un disastro!
Il ritorno verso Piazza Vittorio, scivoloso a causa del pavè bagnato, non è stato facile, ma ormai, quasi arrivata, il pensiero che le mie bimbe, mio marito e gli amici fossero al traguardo ad aspettarmi, mi ha aiutata a non mollare.
Obiettivo centrato in pieno!… anzi no: 1 minuto in meno per me e ben 6 minuti in meno per Amedeo!!
Ma Torino questo week end mi ha regalato anche altre emozioni: rivedere vecchi amici, conoscerne di nuovi come Max e Andrea ed Elena, correre con il mio coach, condividere con tutti l’attesa della partenza , le chiacchere post gara e il pranzo tutti insieme.
Ebbene sì: felice del tempo di gara, ma ancora più felice per aver avuto vicino tante persone con le quali ho passato davvero delle bellissime ore insieme… ah sia chiaro: alle 4 del pomeriggio è uscito un sole splendido!
indimenticabile esperienza, soprattutto poter indossare la maglietta nevergiveuprunning; una responsabilità in più sicuramente e uno stimolo maggiore per impegnarsi per fare bella prestazione.
correre insieme alla nostra Sara mi ha inoltre permesso di scoprire una compagna di corsa piacevole, sempre sorridente e che per lunghi tratti mi ha coinvolto nell’ammirare i luoghi della mia e della sua città.
Grazie coach Sara della Compagnia.