5 febbraio 2017. Ore 6.30: suona la sveglia.
 
Scendo dal letto. Anzi no… Mi butto letteralmente giù (é domenica).

Ok, mi devo preparare per la gara: colazione, doccia, abbigliamento (tutto già pronto dalla sera prima, perché so che il cervello inizierà a connettersi più tardi!).

Vincenzo, il mio compagno di gara (e non solo), e io saliamo in macchina.
Meta: Parco Reale di Monza. 
Fa freddissimo e il tempo non promette bene.
Arriviamo a destinazione, e tutto fa pensare ad una qualsiasi gara nel periodo invernale: c’è la zona per ritirare le sacche e le magliette (bellissime, tra l’altro), c’è il deposito borse, lo speaker, la musica… Insomma, tutto quello che ci si aspetta di trovare prima di un evento sportivo.
Ma subito percepiamo che c’è qualcosa di diverso, questa volta.
Ci sono sorrisi: di chi ti consegna la maglia, di chi ti ritira la sacca, di chi ti offre da bere, di coloro che ti danno indicazioni utili. Sono quei sorrisi che ti fanno sentire come tra amici: quei sorrisi che solo le persone che fanno qualcosa in cui credono veramente possono regalarti.
Persino il pensiero della corsa passa in secondo piano. Eppure oggi é come tutte le altre volte: ci sono i rituali pre gara da seguire. In fondo molti “atleti” partecipano a queste gare brevi per imparare a gestire la concentrazione, lo stress ed arrivare a conoscere meglio il proprio stato fisico.
Ma non puoi non festeggiare con tutti i presenti, non puoi non partecipare al coro di voci che all’improvviso urla “Wir!!” durante il riscaldamento con la musica.
Ecco, siamo dietro la linea di partenza.
Pronti…. VIA!
Inizio a correre in compagnia.. oggi piove, fa freddo, il ginocchio e la caviglia non sono a posto e chiacchiero (come sempre).
Dopo 2 km però decido di prendere un altro ritmo, quello che più mi appartiene in questo periodo.
Inizio a superare, sento che vengo seguita da un ragazzo che alla fine della gara mi ringrazierà per avergli dato il ritmo.
Sto correndo come piace a me. Mi sento bene e questo mi rende felice.
10 km. Ecco l’arrivo, il traguardo!
Che figata! Bello il percorso nel parco di Monza, eccezionali i volontari per strada che, oltre a indicarti la strada, fanno anche da supporters. Bellissimo arrivare e sentire il proprio nome pronunciato con entusiasmo al microfono.
Ma non finisce qui… Nonostante la pioggia battente, Vincenzo (che oggi ha fatto il suo personal best!) e io non abbiamo ancora voglia di andare a casa.
Così decidiamo di farci coccolare ancora un po’ da questa atmosfera che le Women in Run, l’associazione di Jennifer, Max e Manuela, e tutti i volontari hanno creato oggi.
Ragazzi, che dire? Questa é stata la prima gara gestita da loro… E, permettetemi di dire: “Buona la prima!”
 
 
 
 
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