Domenica 4 giugno ore 9.30. L’altoparlante scandisce il countdown prima della partenza… Tutto come sempre…

Ma se facciamo un passo indietro di qualche minuto, ci accorgiamo che oggi tutto questo ha un sapore diverso. Oggi si correrà nel bello.

Normalmente negli attimi che precedono il via di una maratona, percepisci il silenzio e il respiro del vicino, lo sguardo serio, concentrato, chi verso il suolo chi avanti a sè. Mesi di preparazione, un personal best da inseguire, una tensione che ti penetra nella pelle. La maratona richiede rispetto.

Oggi no, nonostante i 30km ricchi di difficoltà che andremo ad affrontare, i volti sono distesi, si sorride, si parla, si assapora l’aria frizzante della montagna. Siamo tutti campioni oggi qui a Cortina, ma un solo consiglio ci si scambia tutti insieme….partire piano e godersi il paesaggio!

Sì perchè i 30km che andremo a correre oggi saranno interamente nella natura, la strada sterrata che una volta accoglieva la ferrovia tra Cortina e Dobbiaco, tra prati, ruscelli di montagna, laghi incantati e lo spettacolo immortale delle dolomiti.

Come si fa a guardare il cronometro, a fare calcoli del ritmo quando a fianco a noi scorre uno spettacolo così maestoso.

Così inizia questa avventura  in cui ci siamo imposti di godere del bello della corsa.  Un’avventura iniziata il giorno precedente  in cui non abbiamo potuto fare a meno di  ascoltare i consigli degli esperti e di buttare l’occhio dall’autobus sul percorso che ci aspetta….i primi 14km sono in salita (tutti): si parte da 1260mt di Cortina per salire a Passo Cima Banche circa 1570mt dove si scollina e poi giù fino a Dobbiaco. Pur non volendoci pensare le gambe iniziano a fare male  al solo pensiero mentre gli occhi guardano la strada. E un unico imperativo inizia a ripetersi in mente….Partire piano!

Eppure la sera era trascorsa come tutte le altre vigilie: i runner che affollano i ristoranti tipici  che propongono ogni specialità del luogo, in cerca di un piatto di pasta in bianco, la colazione all’alba con la cameriera dell’hotel che invano cerca di proporre brioches ai runner che si gettano su pane tostato e marmellata.

E come ogni volta il sacro rito della sistemazione del pettorale sulla maglietta  prima di andare a dormire.

Anche domani si correrà con la maglietta NEVER GIVE UP running.  Il coach me l’ha ricordato anche questa volta. Porta la maglietta sulle dolomiti e poi raccontaci la tua corsa….e domani “spacca”.

Già “spacca”…però le gambe sono le mie e la salita è tanta ed è prevista pioggia lungo il percorso…è già tanto se non MI “spacco”…..

Poco tempo per pensare… la musica in sottofondo si alza vibrante  al colpo di pistola del “via” e andiamo….le note del Gladiatore ci accompagnano in questa nuova avventura.

La salita è tanta e mi ripeto “Calma, vai piano”… i km passano e così lo splendido paesaggio: gallerie scavate nella roccia, ponti sospesi, un torrente dalle acque cristalline, il passo cima Banche il punto più alto e lo sconfinamento dal Veneto all’Alto Adige; è finita la salita ora giù a capofitto in discesa, guardo per la prima volta il garmin 4’20” al km…..domani avrò le gambe a pezzi; ecco  il lago di Landro e……Le Tre Cime di Lavaredo; siamo qui per loro oggi ma purtroppo le nuvole le avvolgono ed il goffo tentativo di trasmettere una diretta Facebook per gli amici del gruppo, si rivela disastroso per l’assenza di segnale. Siamo al 20km; poi ancora strada e al 27 km il Lago di Dobbiaco.

Stiamo per giungere al traguardo accolti dal calore di molte persone che hanno accompagnato gli oltre 4.000 partecipanti.

30km volati senza quasi accorgersene tanto siamo stati immersi nel bello! Vien voglia quasi di ripartire, anche se le gambe non sono così d’accordo.

Giusto in tempo, si scatena un gran temporale, il pensiero va a tutti coloro che sono ancora sul tracciato. Ma anche questo fa parte della montagna.

Così risaliamo sulla navetta che a ritroso ci riporta a Cortina, noi e la nostra maglietta di Never Give Up running con la certezza di aver vissuto una esperienza nuova, intensa e particolare con il sorriso che solo la natura è in grado di suscitare.

Pronti, domani, per una nuova avventura da vivere e da raccontare.

 

 

 

                                                                                                                                            

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